Questo blog nasce dalla voglia di andare oltre a ciò che ci viene presentato come puro spettacolo.
Quanti di noi curiosando in Internet o facendo zapping in tv si sono soffermati su immagini di uomini tatuati, donne con centinaia piercing, torte giganti, ecc…
Quanti di noi dopo la solita risata e la rituale espressione stupita hanno provato a chiedersi il perché di ciò che stavano osservando?Cosa c’è oltre il puro esibizionismo? Perché uomini e donne di tutto il mondo fanno a gara per risultare ‘unici nel loro genere’?
Per chi non avesse chiaro ciò a cui sto facendo riferimento mi sembra doveroso fare un piccolo salto indietro all’origine del Guinness World Record.
L’idea di realizzare un volume che raccogliesse i primati in tutti i campi venne a Sir Hugh Beaver, direttore della birreria Guinness, il quale, dopo una scommessa tra lui e i suoi amici su quale fosse l’uccello più veloce del mondo, si accorse con non esisteva un libro che rispondesse a questa domanda. Da buon imprenditore Beaver pensò, oltre alla curiosità che avrebbe suscitato nel pubblico, ai profitti che poteva ricavare dalla sua idea.
Il 27 agosto 1955 venne stampata la prima edizione del Guinness World Record Book , destinato a diventare uno dei libri più famosi del mondo.
All’inizio il libro dei record si limitava a raccogliere primati sportivi e naturali, poi col tempo si aggiunsero i primati più disparati come l’uomo che è stato baciato da sessantadue persone diverse in un solo minuto, il giocoliere più forte del mondo che riesce a far roteare tre palle da dieci chili in pochi secondi, e molti altri ancora.
Mi sono sempre chiesta ‘ma come gli è venuto in mente?’ o ‘come fa a fare quello?’
Quando vediamo una donna con le unghie lunghe due metri,
un ragazzo alto neanche mezzo metro o un
uomo con le fattezze di un gatto possiamo provare stupore, pena, scherno, indifferenza, paura,… ma quasi nessuno (o forse nessuno?) sente empatia verso quelle persone.
A me personalmente non è quasi mai capitato di condividere la scelta di mostrare alcune particolarità ostentando un certo orgoglio.
C’è chi li giudica pazzi, chi esibizionisti, chi esagerati, chi sfortunati, ma ben pochi ne sanno la storia.
In questo blog proverò ad andare oltre l’impatto iniziale, citando i record che mi hanno maggiormente colpita, vecchi o nuovi, tentando di scavare per indagare sull’atto performativo e scovando le motivazioni e le origini di certe scelte e vicende.