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Un singhiozzo lungo una vita: Charles Osborne

9 aprile 2009

Milioni di persone farebbero a gara per entrare nel libro dei Guinness e iniziano duri allenamenti pur di vedere riconosciuto il proprio talento.
Altrettante persone vivono senza questa necessità e poi un giorno, senza averlo chiesto, diventano detentori di record. Tra queste persone c’è chi vive con orgoglio la situazione in cui si trova, e chi invece darebbe qualsiasi cosa pur di non avere tale riconoscimento.Della serie “Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”.

Come l’uomo che è stato colpito sette volte da un fulmine avrebbe fatto volentieri a meno del titolo di recordman, così anche Charles Osborne avrebbe preferito una vita normale.
All’età di 29 anni, nel 1922, il giovane Charles stava sollevando uno dei suoi maiali per ucciderlo quando, di colpo, iniziò a singhiozzare. Nulla di strano starete pensando. Sarà capitato a tutti di svolgere una banale azione quando improvvisamente è arrivato il singhiozzo. Qualche minuto di pazienza e questo passava.
La differenza è che al signor Osborne non è durato qualche minuto ma bensì 68 anni. Con una media di 40 colpi al minuto (passata poi con gli anni a 20 singulti al minuto)  per un totale di circa 430 milioni  di singhiozzi.
A causa di questa sua sfortuna Charles Osborne detiene il record per aver singhiozzato più a lungo.

Ma cosa ha scatenato questa “tortura”? Perché a Charles il singhiozzo non è passato dopo pochi minuti come capita in genere? Cosa succede quando ci viene il singhiozzo?

Il singhiozzo può essere provocato da bruschi sbalzi di temperatura, dall’ingerimento non corretto di un liquido, dall’eccessiva assunzione di bevande alcoliche che provoca il danneggiamento della mucosa gastrica che può irritare il diaframma o da tante altre cause per cui il nervo frenico che controlla le contrazioni del diaframma si altera e provoca delle contrazioni ripetute ed involontarie del diaframma. Il suono tipico del singhiozzo deriva invece dalla chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente, ad ogni contrazione.

Dopo averle provate tutte il signor Osborne  decise di rinunciare all’idea che il singhiozzo cessasse: trattenne il fiato per un minuto (per bloccare il diaframma e limitare le contrazioni), bevve succo di limone, bevve acqua a testa in giù o a piccoli sorsi ripetuti,  annusò pepe per starnutire (il singhiozzo è incompatibile con lo starnuto), e provo tutti i metodi conosciuti al mondo per cessare di singhiozzare. Purtroppo invano.

Il singhiozzo, così come era arrivato, se ne andò un giorno. All’improvviso. Charles Osborne aveva 97 anni, e nel frattempo si era costruito una famiglia con moglie ed otto figli ed una vita relativamente normale (si sposò addirittura due volte).
Morì l’anno dopo a 98 anni a causa di una complicazione di ulcera probabilmente accentuata dagli effetti del singhiozzo.

La sua storia è la prova che si può vivere una vita comune anche se le circostanze non lo permettono e che non è mai tardi per perdere la speranza, neanche a 98 anni.